Coma già detto ad un certo punto si ci accorge che i vecchi megaron micenei non sono più il luogo adatto ad ospitare il simulacro della divinità, per tutta una serie di motivi. Un altro esempio è il santuario di Apollo a Thermos (che si trova in Etolia), un santuario di grande estensione, molto rinomato per il culto ad Apollo e celebre per la sua ricchezza (non a caso il santuario subisce una distruzione quasi totale intorno al II secolo a.C. ad opera di Filippo V). Anche le mura che circondano il santuario non sono nate insieme al santuario ma sono delle mura nate nel tempo per rispondere alle necessità di difesa. Inizialmente il perimetro del santuario aveva una sorta di limite, che si trattava di un semplice solco che divideva la terra sacra (anche chiamata temnos, che significa separare) da quella normale. All’interno della terra sacra si nota come il simulacro della divinità si trovi ad un lato, mentre disseminati nell’area libera alcune tettoie (porticati ricoperti) che dovevano ospitare i fedeli e che si chiamavano stoà.All’interno dell’area sacra vera e propria che risale all’inizio dell’età arcaica si possono trovare i resti di un antico edificio che si configura con degli elementi caratteristici del tempio vero e proprio costituito da una peristasi che circonda un nucleo centrale che ha la forma del megaron. Prima del ritrovamento di questi resti, che sono databili al 630 a.C., erano stati trovati alcuni resti di case più antiche che gravitano intorno ad un edificio che si chiama megaron A, con una struttura più complessa del megaron semplice in quanto è diviso in parti. Questa abitazione, per le sue dimensioni, doveva essere dedicata ad una residenza reale, certamente non era un tempio; la prima struttura religiosa appare successivamente con una costruzione che è chiamata megaron B, il quale ripete la forma del megaron più antico però mantiene una divisione tripartita che vede una zona d’ingresso molto profonda, una stanza per la vita quotidiana e una stanza privata. Mentre la costruzione del megaron A e delle case risale al periodo intorno al 1400-1500 a.C. (nel passaggio dall’età del ferro all’età micenea) il megaron B è un edificio costruito intorno all’VIII secolo (alle soglie dell’età arcaica) e quindi rappresenta una sorta di esempio primigenio della struttura templare perché essendo questo una casa di un dio, viene circondata da una peristasi di legno (una serie di pali conficcati per terra) che sorreggevano una tettoia. Si ha infine una terza fase che risale al 620 a.C. (età arcaica) di cui si parlerà più tardi, ciò che ci interessa in questo momento è la presenza del megaron B circondato da una peristasi di colonne lignee.
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