Il santuario di Olimpia


Con Olimpia inizia la fase arcaica vera e propria, il santuario, delimitato da un steccato di legno (che secondo la mitologia era stato costruito da Eracle) occupa un’area abbastanza estesa che si articola intorno ad un nucleo centrale chiama Altis (che in origine era una zona boschiva). Secondo la tradizione Eracle istituì i giochi olimpici inaugurando la più importante delle gare, che era quella della corsa, che si svolgeva su una pista lunga uno stadio.
Intorno all’altis erano collocati tutta una serie di edifici posteriori come la casa di Nerone, un grande albergo (con 280 stanze), la palestra e dei laboratori (tra questi quello di Fidia).

Dal punto di vista dell'architettura Olimpia occupa una certa importanza poiché nell'area sacra si trovano in cui gli edifici importantissimi che solo il tempio di Hera e quello di Zeus, che segnano l'inizio e la fine della cosiddetta età arcaica preannunciando alcuni caratteri della successiva età classica. Il tempio di Zeus ad Olimpia lo possiamo considerare come il risultato di tutta una serie di esperienze che gli architetti arcaici maturano e che cercano di risolvere in maniera coerente, soprattutto problemi di proporzionamento tra le parti, del conflitto angolare e della compensazione classica (ovvero un accorgimento che i greci attuarono per trovare una regola che servisse a collegare in maniera diretta sia il senso longitudinale che trasversale il rettangolo esterno, la peristasi, con quello interno, quello del naos). Il tempio di Hera ad Olimpia ci permette di avviare questa discussione e di individuare alcuni caratteri dell'edificazione templare in pietra, perché possiamo considerare questo tempio come uno dei primi in cui l'edificio compare per la gran parte formato da pietra; queste tracce lignee scompariranno definitivamente nel tempio di Artemide a Corfù (590-580 a.C.), questo tempio anche importante perché per la prima volta vengono poste alcune problematiche che saranno sviluppate dall'architettura classica, in particolare problemi di associazione tra le parti scultoree delle parti architettoniche (si può dire che a Corfù nasce l'interesse per le sculture frontonali).
Il tempio di Era appare in una posizione piuttosto defilata rispetto al grande recinto dell’altis, che si spiega in parte con il fatto che bisognava lasciare un ampio spazio per le gare olimpiche e poi per la vicinanza alla collina dedicata a Crono (il padre di Zeus), che vede anche alle sue falde una sorta di spianata sulla quale sono collocate una serie di costruzioni che vengono chiamate tesori, queste sono piccole costruzioni che non hanno carattere religioso ma erano dei piccoli ambienti (molti simili a dei piccoli templi, che i greci chiamavano naiskos) che venivano costruite dalla città più importanti di allora come segno tangibile della potenza economica e politica acquisita, generalmente ospitavano i doni che le città o di personaggi illustri offrivano al dio (tra questi studieremo quello di Gela). Attraverso i tesori, ma soprattutto attraverso i naiskos gli architetti greci potevano trovare delle soluzioni su piccoli edifici che poi venivano riportate a grande scala dei templi veri è propri. Ai tempi della costruzione del tempio di Era non esisteva ancora il tempio di Zeus ma esisteva soltanto un grande altare con un grande fuoco sul quale venivano fatti sacrifici, una costruzione che era realizzata grazie al cumulo delle ceneri e si accumulavano durante i lunghi periodi di sacrifici; successivamente, verso la fine dell'età arcaica, l'altare venne demolito e venne costruito il tempio di Zeus. Mentre più antico del tempio di Hera era il Pelopion, ovvero un recinto sacro accessibile da un propilon, che deriva il suo nome dall’eroe Pelope (che dà anche il nome al Peloponneso) che è seppellito in quel luogo (questo tipo di costruzione viene anche chiamato Heron).

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