Il mondo Ionico


Parallelamente al mondo dorico si sviluppa quello ionico, una popolazione che subito dopo essersi stanziata nella Grecia continentale era stata costretta ad emigrare sulle coste dell'Anatolia; queste migrazioni hanno dato luogo a tre grandi territori territorialmente distinti e che abbiamo suddiviso in una parte settentrionale eolica, una parte centrale ionica e una parte meridionale dorica. Queste popolazioni ioniche, che si stanziano in maniera pacifica prima sulle isole poi sulla costa, attraverso un periodo di assimilazione con la cultura delle popolazioni indigene (eredi della civiltà ittita e quindi di cultura elevata), si generano quindi delle civiltà completamente nuove, che sviluppano una serie di caratteri distintivi che noi riconosciamo con quelli della cultura ionica. Anche in questo territorio possiamo notare lo stesso sviluppo delle arti che abbiamo già notato parlando della cultura dorica, infatti anche per la civiltà ionica possiamo riconoscere un periodo protogeometrico, un periodo geometrico, uno arcaico, uno classico, eccetera e le analogie dal punto di vista dello sviluppo sono abbastanza simili, per esempio attività caratteristica del mondo dorico del periodo protogeometrico era la ceramica, lo stesso avviene nel territorio ionico mentre l'attività edilizia era poco sviluppata. I contatti che le popolazioni ioniche avevano con il mondo occidentale e con il mondo orientale porta alla creazione di un clima culturale straordinario, poiché alle preesistenti influenze si assommano anche quelle del mondo orientale ed occidentale, che avvengono soprattutto grazie al commercio. Questa componente mediorientale esercita un ruolo primario nel processo di formazione dell'architettura ionica, perché diversamente da come siamo stati abituati ad osservare nei templi dorici, in questo momento inizieremo ad avere contatti con architetture molto diverse; innanzitutto c'è un notevole cambiamento di scala in quanto gli edifici ionici sono molto più grandi di quelli dorici e questa monumentalità è riscontrabile con un'influenza egizia (civiltà con quelle popolazioni ioniche avevano notevoli scambi), nonché la notevole presenza di decorazioni su tutto l’edificio (anche nel mondo dorico erano presenti le decorazioni però l'aspetto primario cui doveva far riferimento l'architetto dorico era il sistema di proporzioni mentre le decorazioni passavano in secondo piano). Una terza differenza rispetto all'ordine dorico e il fatto che i canoni dorici non sono gli stessi di quelli ionici, per esempio le forme architettoniche dell'ordine sono molto diversi (non solo la colonna ma anche la trabeazione): la presenza della base, la configurazione del capitello con la presenza del pulvino con volute, l'architrave a fasce, il fregio a dentelli, eccetera. Abbiamo visto quali problemi aveva creato la trabeazione ed in particolare il fregio nell'ordine dorico (conflitto angolare e assialità), mentre qui essendo il fregio costituito da una sequenza di dentelli non c'è più questa necessità di rispettare questa parzialità; questo da una libertà notevole soprattutto dal punto di vista del progetto e libera dalla necessità di seguire sistemi proporzionali. Un'altra notevole differenza è che nel mondo ionico assume una maggiore importanza la facciata d'ingresso, ovvero la facciata orientale rispetto quella occidentale, questo grazie a tutta una serie di accorgimenti che mirano ad esaltare questa parte dell'edificio; questa volontà tuttavia porta alla negazione della presenza dell’opistodomo (cioè tutti i templi orientali non hanno opistodomo), in compenso il pronao assume profondità di dimensioni notevoli.
Si tratta di due mondi apparentemente antitetici ma che in realtà fanno parte di un'unica civiltà, sempre alla ricerca della perfezione, dell'armonia su uno sfondo molto religioso, ma sono differenti in quanto hanno un percorso storico differente, che porta risolvere gli stessi problemi di partenza (cioè dare una dimora alle divinità) in maniera differente. La popolazione dorica, che era subentrata quella micenea, era una popolazione chiusa abituata a vivere in città fortificate, mentre le popolazioni ioniche erano aperte verso l'esterno e portate agli scambi culturali.
Anche nel mondo ionico troviamo la stessa divisione cronologica per quello che riguarda l'architettura ionica arcaica, la quale si divide in una prima fase orientalizzante (che va dal 700 al 600 a.C.) ed una seconda fase arcaica vera è propria (che va dal 600 alle 480 a.C.). Anche qui le influenze orientali investono tutto il territorio anatolico (con una maggiore forza rispetto al mondo dorico) come si percepisce nella produzione della ceramica; in questa fase orientalizzante troviamo come protagonista della scena architettonica l'isola di Samo, che è sede di un culto molto fiorente dedicato alla dea Hera (un santuario che per la sua importanza può essere equiparato a quello di Argo nel mondo dorico); e insieme con Samo appaiono due città: Meandria (nella Troade) e La risa, città nelle quali sono stati trovati numerosi capitelli che sono stati considerati come i primi esempi di capitello ionico (o prtotoionici) perché la vera e propria apparizione di questo tipo di capitello si avrà solo nella seconda fase ed esattamente nell’Heraion III di Samo (infatti noi studieremo Samo soltanto nella fase arcaica, mentre per quello che riguarda l'età classica studieremo le città di Efeso e Mileto, ci sono infine dei templi che sono a metà tra l’ordine ionico e quello dorico, che studieremo più avanti).
Anche nel mondo ionico la prima fase (che può essere identificato con quella di Samo, Meandria e Larissa) è propedeutica alla formazione del tempio ionico vero e proprio, quello che è rappresentato nel mondo dorico dall’Artemisione di Corfù (590 a.C.), cioè come primo tempio completamente in pietra, è rappresentato nel mondo ionico dal terzo tempio di Hera a Samo (costruito intorno al 570 a.C.). Subito dopo l’Heraion III vengono costruiti l’Artemision di Mileto (560 a.C.) e il Didimaion o tempio di Apollo (550 a.C.), mentre l’Heraion IV è cronologicamente l’ultimo (535 a.C.). Questa scansione cronologica molto ravvicinata è imputabile al fatto che le città si facevano concorrenza le une dalle altre per costruire il tempio più grandioso (tipico delle città di colonia) anche perché erano città ricchissime.

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