Il palazzo di Cnosso


Il palazzo di Cnosso si configura in una posizione geografica particolare con una struttura molto più grande di quella di Mallia, anche se il territorio circostante ricorda quello di Mallia con il palazzo che sorge a distanza dal mare, intorno al quale sorgono una serie di insediamenti e di necropoli. In questo caso si riscontra le presenza di un piccolo palazzo e dalla villa reale collocate a breve distanza dal palazzo principale da viali lastricati che conducevano anche alle necropoli (le più importanti tra quelle cretesi). L’area palazziale raccoglieva circa 80ˈ000 persone mentre l’area tutto intorno al palazzo raccoglieva circa 20ˈ000 persone.
Secondo l’opinione di Evans il palazzo nasce dall’aggregazione di una serie di insulae che sorgevano nell’area del palazzo e il palazzo sarebbe nato in conseguenza alla copertura delle strade che collegavano questi quartieri.
 La pianta del palazzo di Cnosso evoca quella di Mallia perché anche qui si trova la corte centrale, che costituisce il nucleo centrale, mentre attorno si distribuiscono i vari quartieri che obbediscono tutte ad una determinata funzione (nell’area settentrionale la zona residenziale nella prima fase, mentre nella seconda fase si trova nella zona sud-est, rimane la sempre la stessa la zona religiosa ad ovest e la zona della ritenuta a pettine con i silos).
Anche qui gli ingressi sono collocati nei quattro punti cardinali, tra i quali il più antico è l’ingresso settentrionale, seguita da una sala adibita al lavaggio di coloro che entravano, dopo una sala ipostila seguiva una via che portava direttamente alla corte. Questa via d’ingresso è importante perché lambisce un’area teatrale affiancata da una corte occidentale che acquista importanza nella seconda fase a discapito della corte centrale.

Il palazzo di Cnosso dimostra con grande evidenza le alterazioni che questi palazzi subiscono nella seconda fase o neopalazziale, cioè il palazzo di Cnosso, dopo il famoso terremoto del 1700, viene ricostruito intorno al 1650 con un nuovo impianto molto più grandioso, proprio questa ansia di grandiosità che differenzia i nuovi palazzi, che si manifesta con la costruzione di strutture di grandi dimensioni (sviluppo in larghezza), lo sviluppo in altezza dei corpi di fabbrica e infine l'importanza che assume la corte occidentale rispetto quella centrale. Inoltre si assiste alla definizione della struttura che forma il tipico megaron cretese, che presenta dei caratteri distintivi rispetto al megaron miceneo.
Molto più accentuata, rispetto alla prima fase, è la creazione di percorsi che non hanno una linearità consequenziale perché costringono il visitatore a continui cambiamenti di direzione confondendolo, non a caso quando si parla dei palazzi cretesi si parla di struttura a labirinto per indicarne la complessità, che comunque rimane una scelta degli architetti che l’hanno costruito, nel senso che una delle caratteristiche che distingue questa architettura è proprio la mancanza di simmetria, una architettura sperimentale nel tentativo di creare degli effetti sorpresa. Questa caratteristica si mostra per esempio nel fatto che gli ingressi non sono assiali ma sono quasi tutti laterali.
Lungo il percorso del visitatore per raggiungere dall’ingresso sud-ovest la piazza centrale si comprende il tratto distintivo dell’architettura cretese. L’ingresso è laterale e lungo l’asse è presente una colonna che costringe il visitatore a porre la sua attenzione sulle pareti, dove sono presenti diversi affreschi; dopo esser rimasto impressionato dalla grandiosità dell’ingresso il visitatore imbocca un corridoio (che in realtà è un piano inclinato) decorato con molti affreschi che raffiguravano sacerdoti e sacerdotesse in processione, la presenza di queste figure ha dato il nome al corridoio che si chiama corridoio delle processioni. Dopodiché il visitatore è costretto a svoltare di 90° verso sinistra imboccando un altro corridoio che corre parallelamente alla facciata, delle scale permettono anche di scendere in un terrazzo inferiore che permette di osservare la vallata. Infine il visitatore è costretto a svoltare una seconda volta con un angolo di 90° proseguendo il suo percorso lungo il corridoio del principe (chiamato così perché vennero trovati resti umani) anch’esso ricoperto di affreschi.
Questo percorso contiene anche una deviazione al centro del corridoio centrale parallelo al primo corridoio. Attraverso una serie di ambienti con pilastri al centro, intervallati da  diverse scalinate (alcune anche di grandi dimensioni), si arrivava alle sale di rappresentanza che si trovavano al primo piano. Entrando si accede a una sorta di vestibolo che presenta una doppia altezza, con una serie di ballatoi tutto intorno che permettono di vedere cosa succede nell’ambiente sottostante; attraverso questi ballatoi si raggiunge poi una grande scalinata che rappresenta una novità, si arriva ad un grande asse che separa la zona religiosa da quella della conservazione dei cibi. 

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