Temio di Apollo Epicureo a Basse


Progettista di questo tempio è il famoso Ictino e si realizzò tra il 420 e il 400 a.C., rappresenta per certi versi il tramonto dello stesso ordine dorico e l'inizio di quel processo di decadimento che matura a Tegea e Nemea. Innanzitutto il tempio è realizzato con una pietra scura con la presenza del bianco del marmo che in genere riveste le metope, il tetto e le parti scultoree del frontone; ha una forma allungata (tipicamente arcaico) perché c'è questo desiderio da parte dei sacerdoti di imitare il tempio di Apollo a Delfi che è di età arcaica, l’alzato invece dimostra come il tempio sia di età classica. 
 Il rapporto tra le colonne è di 1:2,5 con 6 colonne sul lato corto e 15 sui lati lunghi, inoltre si nota una differenza tra gli interassi tra i fronti e i lati, infine vi è presente un'anomalia sull'orientamento in quanto il frontone principale è rivolto verso nord (per motivi di spazio) . A questo impianto arcaico sono legati alcuni elementi che abbiamo visto recentemente sia nel Teseion che a Capo sunio, in particolare la grande profondità dei portici d'ingresso e dell’opistodomo, anche in questo caso sono larghi due interassi, però rispetto agli esempi precedenti questo contrasto frontale con i corridoi laterali è accentuato dall'uso del materiale, il primo con cassettoni marmorei e il secondo con cassettoni in calcare.
Anche dal punto di vista dell'alzato le parti architettoniche sono più vicine a quelle già viste dei due esempi del Teseion e di Sunio, cioè quello che colpisce di questo edificio è che si costruisce un alzato classico su una struttura arcaica, infatti le colonne sono slanciate (come a capo sunio) e la trabeazione è bassa (rapporto di 1:3).
 L’interno invece ricorda indirettamente soluzioni già vista soprattutto per quello che riguarda la distribuzione delle colonne ioniche interne e sono disposte seguendo un giro che forma una specie di peristasi che ricorda il Theseion anche nelle sue incongruenze, perché le colonne sono attaccate ai muri grazie a una sorta di sperone che emerge dalla parete stessa (creando delle nicchie tra le colonne). Inoltre sopra le colonne è anche presente una trabeazione (che la avvicina a una peristasi esterna) con architrave, fregio scolpito e cornice; inoltre la base delle colonne è molto espansa e il capitello con le sue volute abbracciano il muro, creando un accostamento antitetico, che lo si riscontra anche nella presenza nelle tre ultime colonne del lato corto con la presenza di capitelli corinzi. Si crea quindi una sorta di parete trasparente che lascia intravedere un altro ambiente dietro le colonne che si chiama adyton, dove era collocata la statua del dio Apollo nell’angolo a destra; questa posizione particolare era legata alla presenza di un ingresso ad est, perché attraverso la porta la luce solare a mezzogiorno colpisce la statua.
Il “muro” che separa l’adyton dal resto della cella ricorda un po’ i rituali visti ad Eleuisi; tra questa autonomia si inserisce anche un altro tema che comincia a legare l’ambiente dell’adyton con l’ambiente circostante, perché osservando dall’esterno la porta vengono inquadrate le colonne, creando una sorta di tempietto in antis autonomo rispetto a tutto il resto (accentando la sacralità del luogo), orientato verso il monte sacro ad Apollo (quindi vive ancora il legame tra architettura e paesaggio).
Questa pianta, se osservata nel dettaglio, presenta alcuni elementi particolari, infatti sono state ritrovate una serie di metope che erano in numero superiore a quelle che il tempio poteva contenere, per questo si è pensato che il tempio potesse avere una disposizione diversa, cioè che prima era formato da un unico ambiente e che poi, dovendo creare un adyton il progetto viene ampliato con la creazione di questo spazio che si ottiene eseguendo un “slittamento” in avanti (in pratica in origine il tempio finiva dove c’è lo sperone a 45° poi viene ampliato con l’adyton); questo cambiamento è confermato dal fatto che mentre prima il fregio correva lungo tutto il rettangolo ora in questa nuova soluzione corre solo nel rettangolo interno (questo spiega le lastre in esubero).
Infine particolare è il tetto dove le parti sono quelle tradizionali ma sono saldate tra loro, infatti la zona in cui sorge il tempio è una zona molto ventosa.

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